Business Continuity: pubblicata la bozza generale dello studio di fattibilità tecnica

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DigitPa ha pubblicato sul proprio sito la bozza dello Studio di Fattibilità Tecnica (S.F.T.) che deve essere approntato dalle Pubbliche Amministrazioni ai sensi dell’art. 50-bis del Codice dell’Amministrazione Digitale.

Il documento è stato reso disponibile fra gli allegati della pagina web dedicata alla continuità operativa (attenzione: a volte la pagina va in timeout, in questo caso provate a ricaricarla).

All’interno dello studio, oltre alla sintesi del processo di autovalutazione dei propri servizi, va riportata anche l’analisi della soluzione di disaster recovery che gli Enti hanno previsto (o hanno già realizzato) per garantire la continuità dei servizi anche in caso di eventi disastrosi. Dal documento deve risultare che gli Enti:
– hanno identificato adeguatamente i servizi erogati e ne hanno valutato la criticità;
– hanno individuato le risorse necessarie a supportare tali servizi e ne è stata determinata la conseguente criticità;
– hanno approntato delle soluzioni per garantire la continuità dei servizi erogati, assicurando adeguate risorse che li supportino.

E’ importante sottolineare che lo S.F.T. è un documento di sintesi ed è il risultato di un processo di analisi che gli Enti devono svolgere per individuare criticità e soluzioni con l’obiettivo di garantire la business continuity. A tal fine, gli Enti devono procedere ad effettuare preventivamente una Business Impact Analysis (B.I.A.) per individuare e valutare la criticità delle risorse (informatiche, umane e di informazioni) utilizzate per i servizi. Una volta determinate le risorse più critiche, è necessario effettuare un’analisi costi/benefici (C.B.) al fine di determinare i valori economici necessari per garantire la continuità del proprio sistema e costruire un’adeguata strategia di intervento.

Lo S.F.T. rappresenta quindi la sintesi di un processo strutturato, come risulta dalla seguente immagine tratta dalle “Linee Guida per il Disaster Recovery delle PA” pubblicate dal DigitPA e disponibili nella suddetta pagina web:

Come descritto in un nostro precedente articolo, lo S.F.T. deve essere presentato al DigitPA, che poi esprimerà un parere sul documento. A seguito del parere ottenuto, le PA che non lo hanno ancora fatto procederanno alla progettazione e realizzazione della soluzione di Disaster Recovery proposta, come indicato nell’immagine precedente.

Il DigitPA ha comunicato che verrà presto resa disponibile una versione web dello strumento di autovalutazione dei servizi, il cui risultato deve essere allegato allo S.F.T.

SI.net segue con grande attenzione la tematica legata alla continuità di servizio per le Pubbliche Amministrazioni. Per qualsiasi informazione relativa ai servizi offerti in merito, potete scrivere a comunicazione@blog.sinetinformatica.it o chiamare al 0331.576848.

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