Gli Open Data sono di gruppi (set) di dati, numerici o geografici, messi a disposizione e liberamente fruibili da tutti, leggibili e interpretabili anche senza l’utilizzo di software proprietari.
Già oggi il portale Open Data del Comune di Milano ospita i primi 45 set di dati. Tra questi – oltre a quelli già citati – i dataset su scuole, postazioni del bike sharing, mobilità e Area C, hotspot wifi, centri sportivi, aree giochi, orti comunali e didattici, aree per cani e strutture ricettive. Da ottobre sono previsti rilasci con cadenza mensile. L’obiettivo è superare la soglia dei 100 gruppi di dati entro il prossimo dicembre.
Parallelamente, l’Amministrazione ha già aperto un profilo Twitter dedicato, come primo luogo e momento di dialogo con gli utenti al fine di migliorare costantemente l’offerta di Open Data.
“Con il portale Open Data – ha dichiarato Cristina Tajani, assessore allo Sviluppo economico che ha recentemente ricevuto dal Sindaco la delega alla Statistica – rendiamo più trasparente l’azione dell’Amministrazione, ampliamo la conoscenza della città per migliorare la nostra vita quotidiana e offriamo a ricercatori e commentatori strumenti per valutare l’azione della Pubblica Amministrazione. Non solo, favoriamo concretamente la conoscenza del territorio a chi vuole creare opportunità d’impresa o, anche e più semplicemente, applicazioni informatiche, come apps, utili ai cittadini.
Voglio infine sottolineare – ha aggiunto l’assessore – che questo progetto è stato realizzato all’interno del Comune, valorizzando le competenze presenti nell’Amministrazione e utilizzando le norme che prevedono il riuso dei sistemi informatici tra soggetti pubblici”.
Per approndire il tema degli Open Data e dei relativi vantaggi per la PA e i cittadini, è possibile consultare un recente studio della Commissione europea che ha stimato in 40 miliardi di euro l’anno nei 27 paesi dell’Unione i vantaggi economici derivanti dalla “liberazione” massiccia di dati provenienti da enti pubblici. In Spagna, invece, un report di una commissione governativa definisce tra i 550 e i 650 milioni di euro il volume di affari associato al rilascio di dati da parte del governo nazionale e in circa 5mila i posti di lavoro associati al riutilizzo di dati.
Fonte: comunicato stampa sul sito del Comune di Milano
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