A seguito dell’emanazione delle nuove raccomandazioni internazionali (WCAG 2.0) da parte del W3C (World Web Wide Consortium) e dell’invito esteso ai 27 paesi membri da parte della Commissione europea di adottare tali raccomandazioni, si è reso necessario aggiornare il DM 8 luglio 2005, recante i “Requisiti tecnici, i diversi livelli per l’accessibilità agli strumenti informatici“.
Un apposito gruppo di lavoro costituito presso il Dipartimento per la digitalizzazione della PA e l’Innovazione tecnologica in collaborazione con il Formez – di cui hanno fatto parte i rappresentanti delle associazioni delle persone disabili maggiormente rappresentative, degli sviluppatori competenti in materia di accessibilità, dei produttori di hardware e software e degli organismi pubblici e privati, anche internazionali, operanti nel settore – ha approfondito il tema e proposto la revisione dell’allegato A del citato decreto.
Con la nuova disciplina si passa da 22 a 12 requisiti: una riduzione numerica a cui non corrisponde una riduzione delle attività sia per gli sviluppatori, sia per chi deve verificare i requisiti.
Per un approfondimento, leggi l’articolo “Nuovi requisiti di accessibilità: cosa cambia per la PA (e non solo)”, di Roberto Scano, pubblicato sul sito dell’IWA.
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