La pagina di attivazione del servizio non specifica inizialmente la modalità di registrazione, lasciando la scelta ad un secondo tempo:
Comincia così la fase di inserimento delle future credenziali di accesso, richiedendo il nome utente e la password.
Anche in questo caso non si tratta di una password semplice, pur non essendo specificati i requisiti che deve avere: dopo ripetuti tentativi si è giunti alla conclusione che deve avere queste caratteristiche:
• Lunghezza minima di 8 caratteri
• Uso di caratteri maiuscoli e minuscoli
• Almeno un carattere numerico e almeno un carattere speciale (` ~ ! @ # $ % ^ & * ( ) _ – + = { } [ ] \ | : ; ” ‘ < > , . ? /)
Una volta inserite login e password (che costituiranno le credenziali di livello 1), vi sono alcune richieste di consenso all’utilizzo dei dati personali. In fondo alla pagina è inserito il classico captcha per evitare compilazioni automatiche, che passato un certo tempo “alza il livello” di complessità:
Passati alla fase successiva, viene richiesta la classica domanda segreta per il recupero delle credenziali (opzione non prevista nel caso di PosteID), con spazio a diverse opzioni, alcune decisamente fantasiose (dalla prima persona baciata al nome del compagno di scuola più odiato), altre ben più complesse della password dimenticata (la targa della precedente autovettura o alcune cifre del PUK del cellulare)…
Successivamente, è il turno della validazione del cellulare, a cui viene inviata una One Time Password (OPT) che dovrà poi essere inserita in un campo apposito:
Segue l’inserimento dei dati personali: dai dati anagrafici agli indirizzi di residenza e domicilio (questi ultimi dati, diversamente da PosteID, sono facoltativi). E’ interessante rilevare la scelta di non richiedere il domicilio informatico, cioè un indirizzo di PEC, neanche in forma facoltativa.
Dopo i dati personali, è la volta del documento di riconoscimento, di cui si devono indicare le informazioni identificative (tipologia di documento, numero di identificazione, ente rilasciante, ecc). In questo caso è rilevante la scelta di richiedere il caricamento del documento scansito prima di procedere oltre, ad ulteriore verifica:
Infine, dopo la fase di riepilogo l’utente deve scegliere la modalità di riconoscimento:
Nel caso si scelga la firma digitale come modalità di riconoscimento, verrà richiesto di scaricare, firmare digitalmente e ricaricare la versione sottoscritta del modulo di richiesta e delle clausole vessatorie:
La procedura è terminata. Le credenziali, però, non sono ancora rilasciate: l’attivazione dell’utenza verrà effettuata entro le 72 ore successive:
AGGIORNAMENTO DEL 18 MARZO: come previsto dall’applicazione, la validazione dell’utenza è arrivata entro 72 ore, tramite una mail alla casella indicata in fase di registrazione. Cliccando sul link inserito nella mail avviene l’attivazione definitiva – da questo momento è attivabile anche la APP di Infocert per la richiesta del codice di secondo livello.
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