Le recenti misure in tema di sicurezza e sanità e i nuovi DPCM ci hanno riportato indietro nel tempo, a qualche mese fa per la precisione, soprattutto dal punto di vista dell’organizzazione del lavoro e della gestione di temi quali meeting, riunioni, ecc.
Possiamo dire però di essere più preparati di quanto non fossimo lo scorso febbraio e, soprattutto, lo sviluppo delle soluzioni tecnologiche in questi mesi non si è fermato e, release dopo release, anche gli applicativi che tutti ci siamo abituati ad utilizzare sono migliorati sotto vari aspetti.
Tra questi vogliamo citare due colossi del settore, Google e Microsoft, che con gli ultimi aggiornamenti hanno rilasciato una serie di funzionalità evolutive nelle proprie suite – Google Workspace e Microsoft 365 – che saranno estremamente utili a coloro che nelle prossime settimane dovranno ancora una volta riorganizzare i propri uffici.
Intanto occorre precisare che quello che le due aziende mettono a disposizione, chiaramente nei profili business, sono suite: insiemi di applicazioni e funzionalità che non possono essere ridotte al concetto banale, seppur fondamentale, di posta elettronica.
In entrambi i casi, con differenti declinazioni a seconda del brand, la spinta sul cloud è definitiva, con metodi di archiviazione (Google Drive, Microsoft One Drive) che consentono la sincronizzazione istantanea su tutti i dispositivi che utilizziamo con capacità decisamente importanti (fino al TB/utente).
Anche se la caratteristica che fa davvero la differenza è la disponibilità del dato, che orbitando nel cloud è raggiungibile da qualunque parte del globo (a patto di essere connessi ad Internet, ovviamente). Globo che comprende la nostra dimora, luogo sede del citato smart working che grazie a soluzioni di questo tipo diventa senza dubbio una prospettiva ancora più semplice da realizzare, senza doversi preoccupare di aspetti tecnici come VPN, desktop remoto, ecc.
Aspetti che senza dubbio possono rappresentare un punto di partenza nel lungo processo di dismissione dei server fisici a beneficio della transizione al cloud.
Nota di merito anche per il tema videoconferenze. Entrambe le suite infatti forniscono piattaforme per il web meeting, con funzionalità, anche avanzate, molto interessanti, specialmente per i contesti pubblici: in Google Meet ora per esempio è possibile programmare sondaggi e votazioni, lanciare una lavagna digitale, registrare il meeting e così via.
Vi consigliamo quindi di approfondire i listini di entrambe le suite nei link che seguono e di contattarci nel caso abbiate bisogno di supporto o di ulteriori informazioni:
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