Avevamo già parlato, in un precedente articolo, del contenzioso aperto in merito alla legittimità della tassa di concessione governativa sui telefoni cellulari. Nei giorni scorsi l’ADOC (Associazione per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori) ha avviato una campagna contro la tassa, prevista per gli abbonamenti di telefonia cellulare sia privati che business. |
Tutto è partito da una recente sentenza della Commissione Tributaria Regionale del Veneto che, a fine gennaio, è tornata sull’argomento, sancendo l’illegittimità di tale tassa, come nelle precedenti sentenze n. 100/10/09 e n. 102/10/09 della C.T.P. di Vicenza che avevano a loro volta cofermato la tesi sostenuta dalla C.T.P. di Perugia il 16 novembre 2007.
L’ADOC ha quindi messo a disposizione sul proprio sito i moduli per la richiesta del rimborso, tentando, al tempo stesso, di raggiungere un accordo con le compagnie telefoniche che ha invitato ad un tavolo di trattativa.
Attraverso i moduli è possibile richiedere il rimborso di quanto indebitamente pagato negli ultimi 3 anni, per i seguenti importi: 5,16 euro/mese per i contratti privati e 12,91 euro/mese per i contratti business
I titolari di contratti ad uso privato possono quindi chiedere un massimo di 185,76 euro, mentre per i titolari di contratti business il rimborso massimo è pari a 464,76 euro.
L’ADOC specifica che la diffida va inviata alla propria compagnia telefonica, presso la sede legale a mezzo raccomandata A/R, e per conoscenza all’ADOC anche via fax o posta elettronica. E’ inoltre necessario allegare copia delle fatture e delle ricevute di pagamento.
In un comunicato del 4 marzo l’ADOC riferisce che è da considerarsi “significativo l’impegno preso dai gestori di adoperarsi per il riconoscimento definitivo dell’abrogazione dell’imposta, una soluzione che auspichiamo da tempo e che sarebbe auspicabile che si realizzasse congiuntamente. Ci auguriamo pertanto che, operando insieme, si chiarisca definitivamente la questione, arrivando all’eliminazione di una tassa ad ogni modo ingiusta e che la richiamata giurisprudenza tributaria ha ritenuto non più applicabile. Ad ogni modo, qualora non si arrivi ad un chiarimento definitivo in merito, l’Adoc assisterà tutti i consumatori interessati nelle competenti sedi giudiziarie che verranno individuate.”
Vai al sito dell’ADOC
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