Brunetta lancia Vivifacile: il portale unico per la PA

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Il Ministro per la Pubblica Amministrazione e l’Innovazione presenta “Vivifacile – La Pubblica Amministrazione per te”, il nuovo portale di servizi a registrazione unica che, a partire dal 22 marzo 2010, si propone di raccogliere molti dei servizi che la PA offre on line a cittadini, professionisti e imprese.



Presentata anche una fiction pubblicitaria che mostra i vantaggi del progetto, anticipando la campagna pubblicitaria che verrà pianificata in televisione.

Lo scopo del progetto è duplice:
– dare al cittadino la possibilità di far convergere in un’unica piattaforma tutti i differenti strumenti di comunicazione con cui già abitualmente dialoga con la PA: telefonia cellulare, applicazioni internet e posta elettronica;
– fornire alle Pubbliche Amministrazioni la possibilità di comunicare e coordinarsi facendo convergere nello stesso portale tutti i servizi offerti on line.

Il servizio sarà disponibile all’indirizzo www.vivifacile.gov.it e sarà diviso in tre aree specifiche (“cittadini”, “professionisti” e “imprese”),  costituendo la porta d’ingresso verso aree tematiche differenti: la scuola, la salute, la previdenza, la mobilità, il fisco. Il cittadino potrà personalizzare la schermata in home page, selezionando i servizi a cui abitualmente accede con maggior frequenza.

Tre le modalità di registrazione:
–    online
–    attraverso il telefono utilizzando Linea Amica
–    presso gli uffici preposti (ad esempio le segreterie scolastiche).

L’utente potrà scegliere la modalità di ricezione delle informazioni richieste:
–    posta elettronica
–    telefono cellulare
–    telefono fisso

Inizialmente saranno presenti soltanto i servizi scuola-famiglia: prenotazione colloqui, pagellino elettronico, assenze e ritardi.

“Abbiamo iniziato con la scuola – ha dichiarato Brunetta – perché già oggi circa 500 istituti sono in rete con il Ministero dell’Istruzione e sono, quindi, in grado di erogare tali servizi. Il progetto si basa infatti su una triangolazione virtuosa, di cui fanno parte il portale, dove confluiscono le richieste dei cittadini, il Ministero della PA e Innovazione, che fa da tramite, e il Miur, che avrà il compito di espletare la pratica e di rispondere per via telematica o sms all’utente”.

Entro il prossimo autunno crescerà significativamente l’offerta di contenuti e servizi, in particolar modo, nelle aree:
–    salute e previdenza: servizi INPS, posizione contributiva e dati pensione;
–    mobilità: pagamento pratiche, consultazione dati patente;
–    giustizia: concorsi, esami, assunzioni, bandi di gara, decreti e circolari;
–    fisco: dichiarazione dei redditi, modelli.

Già oggi molte Pubbliche Amministrazioni dispongono di servizi offerti on line, sia di telefonia cellulare che su internet. Ciascuno di essi, però, non fa interagire le applicazioni delle diverse Amministrazioni e richiede ogni volta una specifica registrazione. Il cittadino è quindi costretto di volta in volta a scegliere il canale di domanda e risposta e ad effettuare la registrazione (tante password da ricordare e tesserini da conservare). Il servizio “Vivifacile” potrà quindi diventare il nucleo intorno al quale far gravitare tutto ciò che può essere gestito a distanza, senza la necessità di far materialmente spostare i cittadini.

Il Ministro non ha trascurato di parlare delle possibili inefficienze derivanti dalla mancanza di interoperabilità dei sistemi informativi degli Enti che non si “parlano”; nodo che andrebbe a ostacolare proprio la “triangolazione virtuosa” alla base del progetto.
“E’ un rischio che abbiamo messo in conto – dice il Ministro -. Ma va ricordato che la questione della comunicazione inter-amministrativa è già in gran parte stata risolta dall’Spc che, appunto, rende interoperabile le PA e che, tra pochi mesi, verrà definitivamente risolta con l’approvazione definitiva del Codice dell’Amministrazione Digitale, che vincola gli Enti ad utilizzare protocolli di comunicazione e trasmissione in grado di parlarsi. Inoltre l’aumento della domanda di servizi innovativi porterà le PA ad utilizzare protocolli interoperabili”.

La convergenza con i servizi di telefonia cellulare è già stata concordata con i quattro gestori (Telecom Italia, Vodafone, Wind, H3G) mediante la firma di un Protocollo d’intesa e sarà effettivamente disponibile dalla fine di aprile. La sperimentazione durerà 6/8 mesi con costi ridotti per la PA e le aziende sponsor. Successivamente si vedrà come sviluppare i servizi: a regime l’impegno previsto è di 10/20 milioni di Euro, che probabilmente sarà accollato dalla PA, ma al momento la gratuità dei servizi non è garantita.