Il Decreto Pisanu prevedeva la necessità di richiedere la licenza al Questore per l’apertura di un Internet point, oltre alla registrazione tramite esibizione e fotocopia del documento d’identità da parte dell’utente che intendeva collegarsi alla rete. Disposizioni oggetto di molte critiche in quanto più restrittive rispetto alle normative degli altri Paesi occidentali, con l’effetto di disincentivare la diffusione del Wi-Fi in Italia.
Resta ora la problematica legata alla necessità di introdurre comunque degli strumenti di controllo sugli utenti finalizzati a contrastare la criminalità. In effetti la finalità di garanzia della sicurezza della legge Pisanu è indiscutibile, sono invece gli strumenti antiquati di tracciamento come la fotocopia della carta d’identità ad essere superati.
Altre soluzioni sono possibili, basti pensare che già molti gestori privati e pubblici offrono agli utenti la possibilità di usufruire del Wi-Fi con l’invio via sms della password di accesso al numero di telefono cellulare. Vedremo ora se verranno previste per legge delle specifiche disposizioni al riguardo.
Per approfondimenti: “Wi-Fi cosa cambia dopo l’abolizione del decreto Pisanu” – sul blog dell’avv. Massimo Melica
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