Seminari Cloud delle PA e RTD: tematiche affrontate e approfondimenti

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Si è concluso il ciclo di seminari organizzati da SI.net sul tema: “Cloud della PA e Responsabile per la Transizione al Digitale – ruoli e soluzioni nell’ambito del Piano Triennale per l’Informatica”. Ringraziamo i partecipanti interventi nelle diverse date a Pietra Ligure, Milano e Salerno.

Il seminario – che si è tenuto a Pietra Ligure il 14 novembre, a Milano il 21 novembre e a Salerno il 26 novembre – ha visto la partecipazione attiva di numerose Pubbliche Amministrazioni interessate ad approfondire il tema del ruolo del Responsabile per la Transizione al Digitale per l’implementazione del Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione.

Come è noto, all’interno del Piano Triennale, l’adozione del modello del cloud computing nell’architettura è individuato quale obiettivo prioritario.

Durante il corso sono state dunque delineate le azioni previste dal Piano volte ad incentivare lo sviluppo dei servizi digitali secondo il principio Cloud first, andando a descrivere i soggetti coinvolti in tale passaggio e gli adempimenti che le PA sono chiamate a soddisfare.

I temi affrontati

Il Piano Triennale per l’Informatica nella Pubblica Amministrazione è il principale strumento di trasmissione delle linee evolutive per la trasformazione digitale del settore pubblico italiano. Al suo interno sono indicate una serie di azioni e descritti molteplici strumenti con l’obiettivo di potenziare l’accesso online e la fruibilità dei servizi digitali messi a disposizione dei cittadini.

Nella sua ultima versione (2019-2020), il Piano Triennale contiene importanti elementi per sostenere il percorso appena descritto, ma tra di essi assumono un ruolo centrale la figura del Responsabile per la Transizione al Digitale (RTD) e l’adozione del modello del Cloud per la PA.

Il principio del Cloud First prevede che “le pubbliche amministrazioni, in fase di definizione di un nuovo progetto, e/o di sviluppo di nuovi servizi, debbano valutare l’adozione del paradigma Cloud prima di qualsiasi altra tecnologia, tenendo conto della necessità di prevenire il rischio di lock­in. Dovranno altresì valutare il ricorso al Cloud di tipo pubblico, privato o ibrido in relazione alla natura dei dati trattati e ai relativi requisiti”.

I vantaggi che tale modello è in grado di apportare sono legati sia alle prestazioni anche in termini di sicurezza garantite dal sistema, sia dipendenti dalle configurazioni economiche tipiche del mondo Cloud.

Tra i primi possiamo citare la possibilità di disporre di applicativi sempre aggiornati, senza che il processo di aggiornamento crei disservizi o blocchi dei software stessi, il rispetto dei principi di elasticità e scalabilità e la facilità di monitoraggio e misurabilità di tali performance. Dal lato economico la configurazione della spesa in termini pay per use senza investimenti infrastrutturali iniziali o costi legati alla gestione dei server fisici. Il Modello Cloud della PA previsto da AgID è composto da:

  • infrastrutture qualificate (CSP, PSN, SPC CLoud) da AGID che erogano i servizi Cloud qualificati descritti nel punto seguente;
  • servizi qualificatida AGID consultabili mediante il Cloud Marketplace suddivisi in IaaS (Infrastructure as a Service), PaaS (Platform as a Service) e SaaS (Software as a Service).

Nell’ambito delle infrastrutture Cloud i CSP (Cloud Service Provider) saranno i fornitori che affiancheranno il Raggruppamento Temporaneo di Imprese (RTI) aggiudicatario del Contratto Quadro Consip SPC Cloud Lotto 1 e i PSN (legati però a realtà specifiche) per la realizzazione del modello. Va evidenziata a questo punto la qualità dei processi di certificazione (definiti dalla circolare 2/2018 di AgID) che i CSP sono chiamati ad affrontare. Tali processi consentono di assicurare alle PA una continua disponibilità e interoperabilità dei servizi (garanzia fornita tramite gli SLA) ed una portabilità dei dati così da evitare ogni forma di dipendenza dal fornitore stesso (lock-in).

Il ruolo di impulso e coordinamento per l’implementazione di tale modello, così come per tutto ciò che attiene all’innovazione, è attribuito all’RTD il quale dovrà garantire all’interno della capacità organizzativa del proprio ente la riprogettazione dei servizi in un’ottica digitale.

L’RTD, la cui figura è normata dal Codice dell’Amministrazione Digitale (dlgs. 82/2005 e s.m.i. con specifico riferimento alla modifica istituita con il d.lgs 179/2016), si caratterizza dunque per le elevate competenze e per il ruolo di primo piano che svolge. Nella sua figura dovranno convergere i diversi percorsi di innovazione richieste dai diversi settori e uffici in termini di tecnologie, risorse e processi. L’evento formativo pensato da SI.net è servito dunque a proporre una linea di azione per gli enti pubblici e i loro RTD così da potersi orientare all’interno dello scenario di evoluzione pensato da AgID.

SI.net ha infatti messo a punto un percorso finalizzato ad accompagnare l’Ente nell’affrontare tutte le tematiche della transizione al digitale: connettività, cloud, informatizzazione dei procedimenti sono solo alcuni degli argomenti per i quali il nostro team di professionisti è pronto a mettersi a disposizione. Contattaci senza impegno per un confronto sulle esigenze del tuo Ente.

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