File .zip firmati digitalmente: un problema di conservazione sostitutiva

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A seguito dell’articolo in cui si affrontavano le problematiche relative alla firma digitale apposta sui file compressi (.zip), in questo articolo si analizzeranno le potenziali problematiche presenti nelle trasmissioni telematiche degli atti di stato civile.

Nella direttiva del Ministero degli Esteri del 30 Ottobre 2009 diretta ad Ambasciate e Consolati si indicano le linee guida che questi devono seguire per le trasmissioni degli atti di stato civile ai Comuni Italiani.

Questa direttiva nasce dalle modalità concordate con la Direzione Centrale per i Servizi Demografici del Ministero dell’Interno per la trasmissione telematica degli atti di stato civile. Richiamata la circolare del Ministero dell’Interno 23/2009 già discussa nel nostro precedente articolo, viene ribadito che la trasmissione degli atti è valida solo quando sia stata correttamente apposta la firma digitale al file compresso che contiene le copie digitali degli atti di stato civile, specificando che i formati di compressione consentiti sono “.zip”, “.7-zip” o “rar”.

Questa modalità concordata tra i due Ministeri non rispetta la normativa vigente relativa ai formati di file che possono essere sottoposti a conservazione sostitutiva, i quali devono consentire l’archiviazione e la leggibilità dei documenti, oltre che garantire la non alterabilità del documento durante le fasi di accesso e conservazione.

La normativa parla di documenti firmati digitalmente: i file compressi nei formati sopra indicati non sono dei documenti, bensì dei contenitori di documenti.

Alla luce delle indicazioni fornite dai Ministeri, il consiglio che si può dare ai Comuni è quello di realizzare e conservare una copia conforme cartacea dei file inviati da Consolati e Ambasciate, allo scopo di evitare possibili problemi futuri derivanti dalla conservazione sostitutiva di file che potrebbero rivelarsi inadatti.

Di seguito altri articoli relativi ai documenti firmati digitalmente:

Si possono firmare digitalmente i files compressi (.zip)?

Come funziona il formato .p7s?

Lo strano caso del documento firmato digitalmente in formato pdf (e non p7m)

di Aldo Lupi

Chi desiderasse avere maggiori chiarimenti sull’argomento oppure sui corsi on site organizzati da SI.net su firma digitale e posta elettronica certificata, può scrivere a formazione@blog.sinetinformatica.it oppure chiamare lo 0331/576848.

SI.net, tramite il suo profilo su Twitter e all’interno della pagina su Facebook Laboratorio di innovazione per le PA, riporta puntualmente articoli e interventi relativi alla Pec e alla dematerializzazione documentale.